1998, Numero 1
Il fantasma dell’alternanza
di Fabrizio Cicchitto
Viviamo una fase istituzionalmente e politicamente molto ambigua e molto confusa: il disegno di rifare il sistema politico con le leggi elettorali, è un disegno che sta rivelando una certa usura. I due poli non hanno assolutamente nessuna omogeneità e in parte il gioco politico si fonda addirittura nel gioco trasversale tra un pezzo di un polo e un pezzo dell’altro. Tutto questo sarebbe in un certo senso negativo ma non drammatico, se non fosse che in questa frammentarietà politica sta crescendo un regime. Non c’è una democrazia dell’alternanza, c’è un regime perché il cosiddetto centrosinistra - che non è un centrosinistra -, è l’establishment, è la sommatoria di tutti i poteri. In nessuna democrazia dell’Occidente c’è una situazione in cui in un polo c’è contemporaneamente la grande industria e il sindacato. Nelle democrazie d’occidente la grande industria sta da una parte con uno schieramento di alleanze sociali e il sindacato, con un altro schieramento di alleanze, sta dall’altra parte. Diciamoci la verità: dal ‘92, dal trapasso alla seconda repubblica, il meccanismo giudiziario che interviene nella vicenda politica non si è affatto arrestato; ha distrutto il Partito Socialista...
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