1998, Numero 1
Il più moderno? Pasolini
di Arnaldo Colasanti – Intervista a cura di Attilio Scarpellini
Calvino o Pasolini? Palomar o Petrolio? Il gioco ha finito con l’appassionare non solo i giornalisti delle pagine culturali dei grandi quotidiani, che per primi si sono buttati famelicamente sul libro di Carla Bendetti, “Pasolini contro Calvino. Per una letteratura impura”, uscito due mesi fa da Bollati Boringhieri, ma anche gli stessi critici letterari che ostentavano di non credere agli scontri bipolari in letteratura. Forse perché, dietro il solito gioco della Torre che il libro della Benedetti necessariamente proponeva, avevano intravisto la possibilità di riscrivere a loro modo il canone della letteratura italiana del novecento, cedendo alla tentazione (tipicamente italiana) di trasformare il duello in uno scontro a tre o a quattro. Così, ognuno ha finito per aggiungere il lato che a suo parere mancava per completare la (forse impossibile) figura del Novecento italiano: Asor Rosa vi ha aggiunto Fortini, Silvio Perrella, Parise, Massimo Onofri, l’amatissimo Sciascia. Ultimo, ma non da ultimo, Alfonso Berardinelli che su “Liberal” settimanale propone, soprattutto ai trenta-quarantenni (i più influenzati a suo dire dal modello calviniano), di salutare l’autore del Sentiero dei ni...
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