1999, Numero 1/2
Il “neofascismo” ulivistico
di Mauro Del Bue
Prodiani, prodini, prodetti, dipietristi, rutelliani, cacciariani di Centocittà e Centopadelle daranno vita all’ennesima anomala novità rappresentata nel teatrino della politica italiana. Della “carovana” pare possa far parte anche Achille Occhetto, cioè niente meno che il fondatore del Pds. Personalmente ritengo che la lista, annunciata da Prodi, possa costituire, proprio nella sua anomalia, una novità dalle conseguenze positive per la sinistra italiana. Penso alla mole di contraddizioni che contiene e che, inevitabilmente, si ripercuoterà in tutto lo schieramento di centrosinistra. E nella stessa sinistra italiana, alle prese con la mancata scelta storica del dopo-muro. Tentiamo un approfondimento. 1) Credo che il tentativo del nuovo pullman prodiano, o treno che sia, affondi le sue ragioni in un duplice motivo. Il primo è certamente quello del cambio di maggioranza e di presidente del consiglio. Senza la fine del governo Prodi non ci sarebbe stata alcuna lista Prodi. Non immischiamo però la scelta dell’ex capo di governo attraverso una versione puramente vendicativa. La verità è che dietro questa decisione sta una delle due visioni dell’Ulivo: quella appunto che tende a concepir...
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