1999, Numero 1/2
Il neo-clientelismo
di Critica Sociale
Sono mesi e mesi che viene sistematicamente ripetuto: con la vittoria del “sì”, e con la “nuova” legge elettorale che ne deriverà, avremo finalmente un “ordine nuovo”: vero bipolarismo, vere maggioranze parlamentari, governi più stabili, drastica riduzione dei partiti (il cd. bipartitismo), in definitiva una più forte sovranità dei cittadini. Ma le cose stanno realmente così? Purtroppo no, e basta poco per verificare che l’eventuale nuovo sistema elettorale non potrebbe produrre nessuno di questi risultati. E’ abbastanza logico presumere che, al momento delle elezioni, siano in gara due sole “coalizioni”. Per una ragione abbastanza semplice: nessuno dei partiti attuali avrebbe possibilità di vincere nei collegi elettorali, ottenendo da solo percentuali mediamente non eccedenti il 30%. Ma di quale unione si tratterebbe? Per l’appunto, di un’unione puramente “elettorale”. Dunque, un’unione opportunistica, strumentale, prevedibilmente ricattatoria (io controllo l’x per cento dei voti; se non candidate me, passo al campo avversario e voi perdete il seggio). In ogni caso, un ‘unione del tutto provvisoria: oggi alleati, ma domani in Parlamento, di nuovo ciascuno con le sue truppe (per co...
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