1999, Numero 1/2
Dopo la morte di re Hussein
di Davide Savelli
L’enorme emozione per la scomparsa di re Hussein di Giordania continua ad attraversare il Medio Oriente e potrebbe dimostrarsi un freno all’azione di Stati Uniti e Gran Bretagna nei confronti dell’Iraq. Così come è già accaduto durante il Ramadan, il lungo periodo di lutto per commemorare il “re della pace”, grande amico degli Usa e di tutto l’Occidente, potrebbe indurre l’Amministrazione Clinton ad astenersi da qualsiasi azione militare contro Bagdad nelle settimane a venire. Sarebbe infatti un atto di grande “scortesia” verso tutti i paesi moderati del mondo arabo turbare le commemorazioni del sovrano hashemita con bombardamenti su un paese confinante alla Giordania che, ricordiamo, in passato (dal 1920 al 1958) fu governato da un ramo della sua dinastia. Sarebbe inoltre un gesto in contraddizione con le promesse statunitensi di impegnarsi al massimo per proteggere la Giordania dalle interferenze esterne e garantire al nuovo re, Abdallah, una successione soffice. Un’ennesima azione militare contro l’Iraq, infatti, potrebbe offrire agli oppositori giordani e ai numerosi fiancheggiatori pro-Saddam l’occasione per scatenare disordini nella capitale del regno hashemita, Amman. E’ pro...
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