1994, Numero 2
Dopo Berlusconi Assemblea Costituente
di Luigi Vertemati
Quanta confusione ci circonda, quanti rischi per tutti: cittadini, istituzioni, economia, rappresentatività del Paese. Eppure ci avevano spiegato che con il “nuovo che avanzava” saremmo andati incontro alla stabilità, all’efficienza dello Stato e di tutto il Paese. Chissà se tra i tanti padri e padrini del nuovo ci sono ancora quelli che in questi anni hanno saputo pronunciare solo “sentenze” senza appello per tutto quello che si è fatto in cinquant’anni di democrazia. Certo anche l’Italia, come altri paesi europei, aveva bisogno di cambiare, di trovare nuovi equilibri istituzionali e modi più trasparenti nella politica, nell’economia, nella sua vita civile; ma, visti i risultati, è del tutto evidente che la cura alla quale è stata sottoposta era sbagliata, non avendo dato nessuno dei risultati promessi. Proprio per questo, nonostante le difficoltà e le amarezze, è giunto il tempo per tutti i riformisti, a partire dai socialisti, di riprendere l’iniziativa e tornare fra la gente. Le attuali divismi dell’arcipelago socialista e riformista non possono essere di impedimento per iniziative comuni. Le cose da fare sarebbero molte, a me pare però che la più urgente fosse quella che oltre...
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