1995, Numero 1
PER UNA NUOVA COSTITUENTE
di Marco Cuzzi
Osservando il panorama politico italiano di questi ultimi mesi, nasce spontaneamente un incontrollabile ed inarrestabile senso di sconforto. Il sistema politico sembra cristallizzato. I partiti che siedono in Parlamento i quali, a detta dei promotori del referendum elettorale avrebbero dovuto ridursi drasticamente sono raddoppiati rispetto a cinque anni fa. I conflitti tra i diversi corpi dello Stato hanno raggiunto nei mesi scorsi livelli d'asprezza impensabili. Le lobbies ed i poteri politicoeconomici un tempo agenti nell'ombra si muovono ora alla luce del sole, intervenendo energicamente in decisioni governative e parlamentari. I governi di coalizione sono stati sostituiti da "governi tecnici" appoggiati dalle opposizioni e sponsorizzati dal Quirinale. Quella che impropriamente era stata indicata come la "Rivoluzione Italiana" sembra essersi definitivamente arenata, incagliata sugli scogli inquietanti dell'ingovernabilità, dell'instabilità e della conseguente crisi economica. Il problema è che, come ha avuto occasione di dire l'ex europarlamentare Luigi Vertemati, "in questi ultimi anni molti si sono occupati delle istituzioni come se si trattasse di un palazzo disastrato...
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