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1995,
Numero 2/3

I PENNIVENDOLI

di Ugo Intini

Ci hanno insegnato che devono essere tutelate l'autonomia e l'indipendenza della stampa e della magistratura, perché grazie a loro è in corso la già ricordata "rivoluzione pacifica" che sta cambiando l'Italia. Ma per la verità, né ora né mai si sono constatate queste virtuose caratteristiche. Anzi, per quanto riguarda la stampa, la sua storia è proprio segnata dalla sudditanza a interessi diversi da quelli della libera informazione. Mentre infatti in quasi tutte le democrazie i giornali sono cresciuti come imprese autosufficienti, rivolte esclusivamente a trarre profitti, e a traili attraverso il prestigio raggiunto nel pubblico dei propri lettori, in Italia non è praticamente mai esistita, almeno per quanto riguarda la stampa quotidiana, una industria editoriale autonoma. I quotidiani sono nati come attività economica secondaria (di pubbliche relazioni e di pressione politica) al servizio di un'altra attività imprenditoriale. Industriali tessili, zuccherieri, petroliferi, dell'acciaio, hanno "aggiunto", per aumentare la propria influenza, accanto alle aziende principali, quelle editoriali. Così si sono sviluppati il Corriere della Sera dei Crespi, la Stampa degli Agnelli, il M...