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1995,
Numero 6

"HIC MANEBO OPTIME"

di Francesco Damato

L'estate non poteva offrire una polemica più stucchevole e ipocrita di quella sul presidenzialismo che, prima ha contrapposto attorno al cosiddetto tavolo delle regole il Polo di centrodestra allo schieramento che si autodefinisce di centrosinistra e poi ha diviso quest'ultimo. Ex o postcomunisti ed ex o postsinistra democristiana, nonostante le pressioni esercitate da Mario Segni, contrario a lasciare la popolare bandiera del presidenzialismo solo nelle mani di Silvio Berlusconi, non hanno tardato a rinnovare le loro vecchie diffidenze e ostilità alla proposta già lanciata a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta da Bettino Craxi di rafforzare con l'elezione diretta la figura del presidente della Repubblica, liberandolo dai condizionamenti partitici derivanti dal fatto di essere eletto dal Parlamento. Qui, come è noto, a scegliere il capo dello Stato sono solo formalmente gli oltre mille fra deputati, senatori e rappresentanti dei Consigli regionali. In realtà, a scegliere sono soltanto i segretari delle maggiori forze politiche, che di norma rimangono creditrici dell'elezione del presidente per tutta la durata del suo mandato, come provò sulla propria pelle il povero Giovanni Le...