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1995,
Numero 6

IL CORRIERE DELLA SERVA

di Luigi Vertemati

Domenica mattina 23 luglio sono rimasto sconcertato nel leggere il fondo del Direttore Paolo Mieli. Mi sono chiesto: possibile che in questi tre anni Mieli non abbia visto quello che è successo? Come fa a chiedere ai lettori di "tenere a memoria i nomi e cognomi dei furbissimi che ci hanno trascinato in questa avventura"; bastava scorrere le prime pagine del Corriere di questi anni per trovarli indicati con chiarezza assoluta. Ma sui nomi torneremo più avanti. Per la verità gli interrogativi sollevati sono tutti legittimi, anzi, dimostrano una "maturità" di osservazione nuova. Come si fa a non convenire nel condannare la "politica annuncio" del nuovismo nostrano, che vorrebbe un nuovo sistema elettorale ogni sei mesi, unitamente al risanamento del debito pubblico e alla fine della guerra in Bosnia, ovviamente senza fare nessuna scelta concreta assumendone le relative responsabilità. Così come è "miele" leggere che il Direttore del Corriere conviene con chi da tempo sostiene che il nostro è "l'unico sistema al mondo" nel quale le elezioni non contano, dove "comandano i tecnici sostenuti da chi ha perso le elezioni" realizzando una "anomalia tra le più gravi" anche perc...