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1995,
Numero 6

GLI AZZECCAGARBUGLI

di Latinus

La diffusione e pubblicazione a rande tiratura, per esteso e per estratto, dei verbali degli interrogatori resi nel corso di una delicatissima indagine non è cosa che offende il senso estetico come se si trattasse della cattiva scelta di una cravatta;Chi ha osato lamentare la continua violazione dell'obbligo di segretezza processuale, e l'uso distorto e scopertamente strumentale della pubblicazione di atti istruttori ancora freschi dell'inchiostro dei verbali, ha provocato più di una volta sprezzanti repliche di procuratori della Repubblica.Una replica, per esempio, è stata in questi termini (imparino i dilettanti che protestano): in forza di un preciso articolo del codice di procedura, gli atti di indagine del p.m., quando sono accessibili a conoscibili dall'imputato, (ed a fortori quando sono da lui provenienti, come l'interrogatorio) non sono coperti da alcun obbligo di segreto. Lamentare la violazione di un obbligo di segretezza inesistente, è da sprovveduti: ma si può concedere che la diffusione e la pubblicazione di tali atti resti un fatto poco elegante. Come, appunto, la scelta di una cravatta sbagliata.In preda allo sconcerto ed allo sconforto, gli sprovveduti e rimbeccati...