1995, Numero 8
MILANO DEVE DIFENDERE LA SUA STORIA SOCIALISTA
di Luigi Vertemati
Per i socialisti, milanesi e non, la serata di lunedì 18 settembre è stata una bella serata. Eravamo in tanti, senza distinzione di tessere e con tanta voglia di rivendicare la nostra storia e di dire la nostra opinione su Milano, ormai delusa, annoiata e in "vendita"; sull'Italia, dove stabilità è immobilità, modernità è svendita del patrimonio pubblico e privatizzazione è regalia senza nessun vantaggio per il "bene comune e l'interesse generale" ma serve ai soliti "ricchi" che hanno comandato nel ventennio, negli ultimi decenni, dovendo in parte fare i conti con la politica e che oggi comandano ancora di più; sull'Europa, che rischia di "morire" per il ritorno dei nazionalismi non solo dell'Est ma di americani, inglesi, tedeschi, francesi, con grave rischio per gli equilibri mondiali e per le stesse democrazie. La presenza di Jacques Delors è stato un incoraggiamento di grande rilievo e le bandiere socialiste, gli applausi, l'entusiasmo, ne sono state la testimonianza. L'orgoglio socialista si tagliava con un coltello tanto era solido e forte quando, dopo l'introduzione di Mario Didò, ha preso la parola il segretario della Camera del lavoro, Carlo Lesca, dicendo che "sen...
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