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1995,
Numero 8

"HO FATTO GLI INTERESSI DELL'AZIENDA MA PER IL PDS SONO UN INFAME"

di Francesco Accursio

Intervista a Nino Tagliavini, presidente della Unieco. "Hanno sacrificato l'uomo per salvare il Partito. Non ho nulla di cui pentirmi". "Molti giornalisti mi hanno cercato Per raccontare la mia storia, ma alla fine negli articoli e sui titoli mi si descrive spesso come un pentitodelle Coop. Io non ci sto più. Questa è solo superficialità e disinformazione. Io non ho niente di cui pentirmi ma, se qualcuno vuole ascoltarmi, solo delle verità da raccontare". Così andiamo anche noi da Nino Tagliavini, non per fare dello scandalismo, ma per cercare invece di capire qualcosa in più della vicenda di questo signore serio e tranquillo di Reggio Emilia che da presidente Unieco, colosso della cooperazione con un fatturato di duecento miliardi annui, è diventato "famoso" per avere ammesso davanti ai magistrati di aver versato contributi in nero al Pci/Pds e subito si è ritrovato emarginato, senza lavoro, invischiato in vicende giudiziarie e schiaffato sui titoli dei giornali dipinto a volte quasi come un "infame", un provocatore, qualcuno che, per motivi non chiari, vuole gettare fango sul Pds. Quella di Tagliavini è una storia diversa da quelle di tanti dirigenti o quadri del Pci/Pds ...