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1995,
Numero 8

SOLIDARIETÀ "VIGILATA"

di Simona Bellamio

Tutte le opere della comunità e del suo fondatore sono state radiografate dalla macchina della giustizia. Il risultato è stata una morte liberatoria tra i veleni. Intervista all'avv. Carlo Taormina. Nella bufera giudiziaria una nicchia viene lasciata libera anche per Vincenzo Muccioli. E' dal 1980 che la sua vita è scandita dalle vicende giudiziarie che ciclicamente si abbattono su di lui e la comunità. La sua preoccupazione fino all'ultimo è la sorte di San Patrignano a cui ha dedicato tutte le sue energie: non voleva che la sua opera venisse cancellata. "Credo che dovrò morire per salvare la comunità", queste sono le parole accorate che si è lasciato sfuggire durante un incontro con il suo legale, l'avv. Carlo Taormina. Lei si è distinto nel panorama italiano come l'avvocato che, senza mezzi termini, ha denunciato la funzione politica di molti magistrati. Perché questa scelta? "Non si tratta di una posizione preconcetta, ma di una opinione che io nutro intorno al ruolo e all'importanza che la magistratura riveste nella vita sociale e nell'ambito delle istituzioni. Per 'cui ritengo che caratteristica fondamentale sia quella della assoluta obiettività e dell'imparzialità, come s...