La posta in gioco di queste elezioni è indubbiamente la possibilità del passaggio dalla prima alla seconda Repubblica. I "rivoluzionari" di Mani pulite e del maggioritario hanno fin'ora venduto la pelle dell'orso prima del tempo. Il cambiamento, in nome del quale è stata liquidata un'intera classe politica democratica, non ha mai visto la luce e, con evidenza, la strada fin qui imboccata si è rivelata un vicolo cieco. Siamo giunti sull'orlo della voragine e del secessionismo. La "rivoluzione" ha quasi divorato i suoi stessi figli. Solo per un miracolo nei tempi supplementari, Di Pietro, che per le accuse rivoltegli avrebbe arrestato se stesso, non subirà il processo. Mentre Scalfaro, con lo scioglimento delle Camere, ha per ora evitato la questione delle sue dimissioni in caso di riforma della presenza della Repubblica. Scalfaro, il figlio del Parlamento "di ladri", l'unico potere nel vuoto dei poteri ha scientificamente alimentato il vuoto per riempirlo del proprio potere. Dopo le elezioni, in caso di vittoria del centrosinistra, il percorso del governo è già tracciato, così come il presidente è già predestinato, Dini. Un programma di riforme costituzionali potrà essere vara...