1996, Numero 1/2
ANCHE NELLA CULTURA L'INARRESTABILE DECLINO
di Andro Blu
Il capoluogo lombardo sotto la giunta leghista ha perso la fisionomia di città mecenate dell'arte per assumere la fisionomia di un cumulo di asfalto sterile. Quarantanove artisti, per lo più insegnanti dell'Accademia di Belle Arti di Brera,denunciano con una lettera aperta, indirizzata al Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, il risoluto disinteresse dello Stato italiano, e l'agnostica disattesa della municipalità milanese, verso le "arti visive". Data la funzione istituzionale del destinatario, primo cittadino d'Italia, è evidente l'intenzione dei promotori: formulare un caso, Milano contro l'arte, ed elevarlo a problema nazionale. E bene fanno. Non parlano di Monza, né di Varese. Il declino culturale di Milano è come lo sprofondamento di Venezia: un sintomo che intacca la credibilità del Paese intero. L'estraniazione dell'arte dai suoi spazi naturali, siano essi architettonici o urbani, intimi o sociali, linguistici o formali è destinata solo alla spoliazione di futuro e di storia. La depauperazione barbarica, gretta e provinciale. La depurazione dall'arte è appropriata, e non solo simbolicamente, alla città di rifiuti, afflitta dallo smaltimento delle sue scorie, ...
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