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1996,
Numero 1/2

UN NOME COMUNE ROVINA LA VITA

di Critica Sociale

Matteo Motisi da trent'anni lavora come ragioniere al Comune di Milano. Da un controllo patrimoniale risulta possessore di una Fiat Uno malconcia e di un piccolo appartamento di 80 metri quadri legato a un mutuo ventennale. Una vita regolare, scandita dai timbri del cartellino lavorativo presso l'ufficio milanese che si occupa di ecologia e verde pubblico. L'unica sua colpa č quella di essere nato a Palermo (in cui si č recato cinque volte negli ultimi trent'anni) e di avere un cognome molto comune in Sicilia, anche nome di una famiglia mafiosa capocosca dei Pagliarelli. E, per le rivelazioni del pentito Drago a proposito di un Matteo Motisi, all'improvviso il tranquillo impiegato milanese viene prelevato alle tre del mattino da casa sua, lasciato in osservazione a San Vittore nell'area C.o.c., Centro di osservazione criminale, per cinque mesi. Accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso e di essere il mandante di molti omicidi si ritrova privato della libertŕ, scioccato davanti alle sbarre della sua cella, con la famiglia che deve sopportare l'onta di una colpa mai commessa. Mesi che sembrano eterni, in cui la speranza nella giustizia si trasforma quotidianamente in di...