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1996,
Numero 3/4

TRA COMUNISTI E SECESSIONE

di Francesco Damato

Che il centrodestra abbia perduto le elezioni politiche del 21 aprile non c'è dubbio. Esso non dispone in Parlamento della maggioranza assoluta dei seggi, né al Senato, né alla Camera, dove pure è arrivato raccogliendo nella quota proporzionale più voti dei suoi concorrenti. Che a vincere però le elezioni sia stato l'Ulivo, il cosiddetto centrosinistra normalmente guidato da Romano Prodi, è meno certo, anche se a dirlo si rischia di essere sbeffeggiati. Lo stesso Prodi, ma anche il segretario del Pds Massimo D'Alema, per non parlare del segretario del Partito Popolare Gerardo Bianco, avevano detto durante tutta la campagna elettorale che avrebbero considerato una vittoria dell'Ulivo solo quella che avesse garantito ai partiti della oleosa coalizione la maggioranza assoluta dei seggi parlamentari, senza Rifondazione Comunista, il cui apporto elettorale, con i famosi patti di desistenza, avrebbe dovuto servire solo a sconfiggere il centrodestra. E' invece accaduto che l'Ulivo ha ottenuto una consistenza parlamentare insufficiente per tradursi in maggioranza di governo. Esso ha bisogno in modo determinante dell'appoggio dei parlamentari di Rifondazione Comunista: sicuramente alla Came...