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1996,
Numero 5/6

LA RADICOFANI DI D'ALEMA

di Stefano Carluccio

D'Alema distingue tra "Craxi politico" e "Craxi criminale" accusato e condannato dalla magistratura. Una distinzione che gli fa ritenere di potersi candidare all'eredità della tradizione socialista sostituendo la Falce e Martello con la Rosa nel Pugno. Un'altra operazione di imbellettamento che sorvola con levità sugli anni dell'aggressione comunista contro quella che oggi egli stesso ammette essere stata "l'intuizione della fine di una lunga stagione democratica del Paese" di cui il Psi di Craxi ha colto "meglio e prima di noi l'esigenza di una rottura". Allo stesso modo il segretario del Pds può così sorvolare sulla violenta opposizione del suo partito alla prospettiva di unità dei socialisti indicata dal Psi di Craxi dopo il crollo del Muro di Berlino. Prospettiva che D'Alema ripropone ora con la comodità offerta dal fatto che il Psi non c'è più e che Craxi è in esilio. Come tutti i parvenu, però ha bisogno di chi dia un po' di lustro alla sua corte: sembra purtroppo che sarà Giuliano Amato (il Taillerandrosso) che si incaricherà di lucidargli i bottoni. Su questa strada, c'è da scommetterci, D'Alema non avrà mai i voti dei socialisti di cui ha bisogno. Anche per il suo ...