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1996,
Numero 5/6

SEMPRE IN RITARDO

di Antonio Ghirelli

La repentina riscoperta del polo laicosocialista da parte prima di Massimo D'Alema, poi del suo predecessore ed oppositore Achille Occhetto, non nasce naturalmente da un improvviso slancio di affetto dei postconiunisti per i fratelli da cui si separarono nel lontanissimo 1922. Paradossalmente, solo all'indomani della conquista della maggioranza con la alleanza composita dell'Ulivo, i massimi dirigenti del Pds sono venuti realizzando l'amara sensazione di essere caduti (come accadde ai socialisti nel 1992) nella trappola democristiana. E non soltanto perché tre delle più alte cariche istituzionali le presidenze della Repubblica, del Consiglio e del Senato sono andate a personalità .cattoliche la cui camera politica affonda le radici nella palude dello scudo crociato. Quel che preoccupa di più D'Alema è, probabilmente, la tendenza serpeggiante tra le formazioni "moderate" di sinistra come di destra, dai Popolari a Dini; da Casini a Buttiglione, passando magari per Forza Italia, a puntare in prospettiva sulla resurrezione della Balena Bianca, sia pure sotto un'altra etichetta e magari con una struttura diversa da quella della vecchia De. In tal caso, il centro "moderato" divente...