1996, Numero 8
IDENTITÀ ECCENTRICHE
di Paolo Pillitteri
Lo spettacoloimpastaogni differenza trasoggetti politici.Dopo la fine delleideologiei particolarismi sono motore della ricercadi nuove formedi autonomia. Qualche settimana prima dell'ultima campagna elettorale c'era una trasmissione televisiva in onda da Napoli (Napoli capitale) condotta da G. Funari. Una trasmissione "politica" perché svolta da politici in studio. E' stata l'espressione visiva, cinetica, immaginaria e immaginifica del "sembiante", (direbbero i lacaniani studiosi del linguaggio) del mondo della polis nella 2ª Repubblica. Ad un certo punto una ragazza pon pon con il distintivo di partito cucito sul seno sposta un cartello che dovrebbe, anzi, indica la posizione, la classificazione, la dislocazione politicoparlamentare dei deputati in quello studio convocati. La scenografia da strapaesano carosello di majorettes comunica subito un lungo brivido nella schiena e quasi ci si vorrebbe ritrarre dal precipizio (del ridicolo) su cui si confronta si fa per dire la cosiddetta classe politica. Poi il conduttoredemiurgo, investito da un delirio di onnipotenza, si ferma all'improvviso davanti alla telecamera ne chiede l'attenzione e annuncia minaccioso: "Aḥ, quanno che s...
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