1996, Numero 9
PERCHÉ L'EUROPA NON CI VUOLE
di Critica Sociale
Sembra che i sacrifici chiesti agli italiani dal governo Prodi non siano sufficienti per entrare in Europa: la manovra economica contenuta nella legge Finanziaria appare agli occhi degli sfuggenti partners europei più come un escamotage per far quadrare la pubblica contabilità, che una piattaforma per dare stabilità all'economia nazionale in armonia con le altre economie del Vecchio Continente. Mai nessun governo come questo sostenuto dal Pds e da Rifondazione comunista è stato così "al rimorchio" dei grandi gruppi del capitalismo industriale e finanziario che dalla quadratura del cerchio dei conti pubblici attendono per sé solo i benefici della moneta unica. Come il biglietto per l'Europa, nell'ottica dei grandi capitali, debba essere pagato dal Paese lo si comprende bene se si tiene conto che il debito è anche redistribuzione sociale del reddito, è anche storia economica dello stato sociale e la sua cieca compressione, attraverso lo strumento fiscale, equivale a far pagare due volte l'assistenza, la previdenza e i servizi. L'Italia perderà l'appuntamento con Maastricht non perché i ragionieri di Stato non riusciranno a far quadrare la contabilità, ma perché la crisi italiana è ...
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