1996, Numero 10
IN RITARDO DA QUARANT'ANNI
di Stefano Carluccio
Abbiamo dedicato gran parte di questo numero di Critica Sociale ai fatti d'Ungheria che ebbero luogo nell'ottobre di quarant'anni fa. L'invasione sovietica di Budapest che si era mobilitata contro il regime stalinista, di cui lo stesso segretario del Pcus, Kruscev, aveva pochi mesi prima denunciato i delitti, fu un'operazione militare tesa a difendere la situazione geopolitica che si era determinata con il secondo conflitto mondiale. I revisionisti che con la destalinizzazione rafforzavano la propria posizione di potere a Mosca, confermavano (come sostiene Furet) rigidamente l'egemonia dell'Urss sull'Est europeo. "Gendarmi a Budapest" è la definizione di Nenni dei sovietici. La repressione della rivolta democratica d'Ungheria segnò anche la sconfitta dei movimenti socialisti che in Europa erano alleati con i comunisti nei fronti popolari, certi che, passata l'emergenza bellica, sarebbe stato possibile riformare in senso democratico lo stesso regime comunista. I ribelli ungheresi e, soprattutto, i carri armati russi, smentirono quest'illusione. In Italia Pietro Nenni si trovò costretto a seguire la stessa strada che qualche anno prima aveva percorso Saragat: la rottura dell'unità ...
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