1996, Numero 10
"SCENDO VERSO IL DANUBIO, SI ODONO I COLPI SULL'ALTRA RIVA"
di Luigi Fossati
Budapest, 25 ottobre. Budapest ha un aspetto desolato. I cingoli dei carri armati hanno messo a soqquadro le strade, i bordi dei marciapiedi sono sbrecciati, in molte strade si cammina sui vetri infranti. Si odono, provenienti da piů parti, serrate raffiche di mitra, colpi di cannone dei carri corazzati. Pattuglie dell'esercito sono ferme agli angoli delle strade. La radio continua a trasmettere comunicati invitanti la popolazione a rimanere tranquilla e a recarsi al lavoro. Ma solo poche linee automobilistiche e tranviarie cominciano a funzionare, per arrestarsi anch'esse, poche ore dopo. Nelle strade, verso le sette, c'č folla che s'avvia verso le fabbriche e gli uffici. Centinaia di persone fanno la fila davanti ai negozi di generi alimentari, in attesa che siano alzate le saracinesche. In un appello radiofonico il sindaco di Budapest ha annunciato che rifornimenti straordinari sono stati fatti affluire in cittŕ. In moltissimi edifici continua ad essere esposto il tricolore. In alcune fabbriche della zona industriale le maestranze hanno formato picchetti d'ordine, ma vengono esposti cartelli che chiedono uno sviluppo socialista democratico e autonomo dell'Ungheria, e le dimissio...
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