1996, Numero 10
L'INSEGNAMENTO DI UNA TRAGEDIA
di Pietro Nenni
Il movimento operaio non aveva vissuto mai una tragedia paragonabile a quella ungherese, a quella che in forme diverse cova in tutti i Paesi dell'Europa orientale, anche con silenzi i quali non sono meno angosciosi delle esplosioni della collera popolare. La Comune parigina era caduta sotto l'assalto delle truppe versagliesi. La Comune ungherese del 1919 sotto i colpi di soldataglie straniere. La repubblica spagnola sotto l'intervento congiunto di eserciti fascisti e nazisti. Centinaia di morti, migliaia di feriti versano in Ungheria il loro sangue in un combattimento fratricida, in cui la linea divisoria non passa tra partigiani e nemici del socialismo, ma ha trovato da una parte operai e studenti, i quali volevano sul serio la liberalizzazione e la democratizzazione degli istituti politici e della vita pubblica (e la purezza delle cui intenzioni non può essere offuscata dalla schiuma fascista che certamente s'è mescolata alla limpida corrente delle rivendicazioni popolari) e dall'altra un vecchio dirigente comunista che ai suoi errori di direzione politica, ai suoi crimini, ha aggiunto l'appello insensato alle truppe sovietiche. Il coraggio dei nuovi dirigenti polacchi e ungheres...
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