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1996,
Numero 10

DI PIETRO: VADEMECUM PER TANGENTOPOLI 2

di Critica Sociale

Da Bergamo a Milano i retroscena della carriera del "giudice piů amato dagli italiani". Un resoconto dei "veleni" che hanno portato alle doppie dimissioni. Secondo il magistrato M. attualmente a Trento, il periodo bergamasco di Di Pietro č denso di macchie ed equivoci, se non di veri e propri reati che lo stesso M. č pronto a confermare qualora venisse aperto, tramite esposto, un procedimento contro Di Pietro. Se infatti il Di Pietro ha gestito vicende penali a Bergamo con lo stesso "stile" dimostrato a Milano, nondimeno ha dimostrato, nella vita privata, comportamenti oltre il confine della decenza e della legge: un tipico personaggio a "double face" al di sopra o al di sotto di ogni sospetto. La provenienza di Di Pietro dal lavoro di "poliziotto" a Milano (Commissariato Monforte) nonché le frequentazioni di ambienti connessi al suo "lavoro", le amicizie e le conoscenze e quindi i metodi contratti, l'hanno condizionato come magistrato prima a Bergamo e poi a Milano. A Bergamo, dall'81 in poi, fino all'87, il nostro stringe amicizia con carabinieri e polizia, anche per motivi di lavoro, ma soprattutto per complicitŕ e coperture in operazioni di vario genere che lo vedon...