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1996,
Numero 11

"SONO CONDANNATO A MORIRE IN ESILIO"

di Intervista di Bruno Vespa in onda nella trasmissione "Porta a Porta"

Vespa: On. Craxi questa è un'intervista difficile. Difficile per lei che è stato per quattro anni presidente del Consiglio in Italia e che, dopo tanto tempo torna a parlare in televisione ai suoi connazionali all'indomani di una sentenza definitiva di condanna. E, se permette, difficile un po' anche per me perché sullo sfondo della freddezza e dell'imparzialità del cronista, vedo il rancore che una parte cospicua dell'opinione pubblica italiana ha nei suoi confronti. Si ritiene di fatto, che non sia immaginabile che dietro la richiesta di contributi al Partito Socialista ci sia stato sempre il suo avallo, la sua diretta responsabilità. Craxi: Innanzitutto le debbo dire che in questo momento io sono in preda a un dolore profondo perché mi sembra di capire che mi si vuol far morire in esilio o in prigione. Questa è una pagina che la storia descriverà come "infame". Io vengo condannato per una vicenda, alla quale sono totalmente estraneo nel modo più completo ed estraneo è anche il mio partito. Questa per me è una tragedia personale e familiare contro la quale cercherò ancora di difendermi ma non in Italia dove la difesa è praticamente impossibile, perché la giustizia segue una logi...