1996, Numero 12
REDUCI, MA CERTAMENTE COMBATTENTI
di Margherita Boniver
Care compagne e cari compagni, il saluto fraterno e affettuoso ai delegati e alle delegate del primo congresso di rifondazione e di ricostituzione del nostro partito. Veniamo tutti quanti da una storia recente così lacerante che siamo probabilmente tutti quanti coperti da cicatrici invisibili. E' una storia lacerante che conosciamo nel nostro intimo, che ha provocato devastazioni non soltanto al nostro interno ma anche nella democrazia italiana e nella società italiana intera. E' una devastazione che alcuni chiamano "transizione" che altri più correttamente chiamano "falsa rivoluzione", è una devastazione alla quale hanno assistito impassibili forze politiche che oggi siedono in Parlamento e che addirittura delle nostre disgrazie hanno tratto il massimo vantaggio. Una devastazione alla quale non c'è rimedio possibile se non un rientro anche dei socialisti nello scenario politico con la nostra storia per fare la nostra verità, per difendere la nostra dignità. Sono cicatrici che non scompariranno presto, care compagne e cari compagni, e ha ragione ad esempio Intini quando parlando delle tante anomalie italiane, la più vistosa in questo momento riguardante il vizietto del premier ...
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