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1999,
Numero 3

UN COLPO DI CODA DELLA GUERRA FREDDA

di Stefano Carluccio

Alexander Stephanovic è consulente per Jaca Book, l'editrice cattolica da sempre attenta all'est europeo e vicina agli esponenti che dettero vita al movimento del dissenso nel regime sovietico.Serbo, anticomunista, cristianoortodosso, Sthephanovic da 30 anni è in Italia dove, grazie anche al suo incarico editoriale, ha contribuito a far conoscere in occidente "l'altra faccia" dell'Europa. E anche oggi, controccorrente, non si allinea alla "campagna di stampa umanitaria", come la definisce promossa dai responsabili reali della tragedia dei profughi albanesi. Milosevic ha reagito con durezza, dice Stephanovic, ma è stato chiuso in un angolo. "Oggi Milosevic è un serbo qualunque, nel sensoche qualunque serbo difronte al cinismo dell'Europa occidentale e all'aggressione americana avrebbe reagito alla stessa maniera". Prova sofferenza per il dramma dei profughi albanesi, ma attribuisce la colpa delle loro condizione alle bombe della Nato che non sono affatto intelligenti: "bombardano tutto, indistintamente". Insomma il bene e il male non sono così semplici da distinguere, sostiene lo studioso serbo, come si sta facendo nell'informazione europea. La tragedia del Kosovo, culla del...