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1999,
Numero 3

E LA CINA Č SEMPRE PIŲ VICINA

di Salvo Secondini

Mentre la Nato si apprestava a bombardare il Kosovo, l'Italia portava a casa un'altra vittoria politica: la visita ufficiale del presidente cinese Jiang Zemin che, dopo l'arrivo qualche settimana dell'iranaino Khatamė, restituiva a Roma la speranza, che molti coltivano, che ? finalmente ? il nostro paese abbia una politica estera e vidente e in grado di contare in Europa. L'Italia spiana la strada al riformista Khatami e apre le braccia al riformista Jiang. Ma tra i due riformisti c'č qualche differenza, che non sembra l'Italia abbia messo sufficientemente in luce. Il primo č effettivamente un moderato che ha dato prova, in un paese tormentato dal retaggio khomeinista le cui spinte interne sono ancora fortissime, di un certo coraggio. I manifestanti iraniani che lo hanno accusato nelle piazze italiane, hanno fatto bene a ricordare il filo di continuitā tra Khatamė e la tradizione politica dei mullah, ma ha fatto altrettanto bene l'Italia a spalancargli le porte. Una scelta che invece Parigi ha preferito non fare (il viaggio in Francia č stato proprio annullato in questi giorni) e che offre ancor pių a Roma quel ruolo di ponte col Medio oriente che ci riconosce una statura important...