1999, Numero 3
DOLLARO, LA LOCOMOTIVA USA E LA FRAGILITÀ DELL'EUROPA
di Adriano Savio
Ecosì finalmente martedì 16 marzo l'indice Dow Jones ha sfondato quota 10.000 giungendo alla meta con una performance che lo ha visto apprezzarsi dall'agosto 1982 del 615% se depurato dall'inflazione e del 1.095 se secco. Si tratta del secondo miglior trend del secolo, superato solo dal mitico ciclo del 19491968. E si consideri anche che l'indice Dow Jones Industrial Average, che comprende anche molti titoli di aziende tradizionali, è ovviamente cresciuto molto meno del Nasdaq, cioè di quello dei titoli tecnologici che oggi vanno per la maggiore, il quale solo nell'anno scorso ha fatto segnare un 36% di aumento. Se si pensa che l'investimento in borsa negli Stati Uniti è uno sport nazionale cui concorrono tutte le categorie a seconda delle loro possibilità economiche, si può anche avere un'idea di quanto denaro sia stato versato da Wall Street nel paese; di quanto questo denaro abbia concorso nel promuovere i consumi, nel fare girare la macchina, nel creare lavoro e occupazione. Altro che scollamento fra economia reale e borsa, leit motiv così caro alle nostre testate giornalistiche. La fiducia degli Americani nel futuro, la voglia di consumare, la loro caparbietà nel continuare ad...
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