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1999,
Numero 3

L'IDEA DI "FRATERNITÉ SECONDO ANDRÉ MALRAUX

di Ida Lubin

Pare impossibile, con l'aria che tira e il vento che spira aria stagnante e vento di nulla che un nome come quello di André Malraux si possa riaffacciare sugli scaffali delle nostre librerie. L'editore è piccolo ma non privo della sua gloria Passigli il libro è scarno Il Tempo del Disprezzo, un racconto che segue di pochi anni La Condizione Umana (cioè il Malraux classico, l'unico che sia abbastanza conosciuto in Italia) la traduzione è a dir poco sciatta, zeppa di calchi, probabilmente mal pagata. Ma il libro merita comunque. Esso dà un senso a una parola, fraternità, che è stata la più bistrattata del lessico rivoluzionario, la più misconosicuta, la meno praticata. Esso spiega, meglio e più di una dozzina di saggi, perché, tra gli anni trenta e quaranta, proprio nel momento in cui impazzava la repressione staliniana, il comunismo riscuoteva l'adesione entusiastica di migliaia di antifascisti europei, tanto dal dar luogo a quella che più tardi Edgar Morin avrebbe definito una vera e propria vulgata: la vulgatasecondo la quale i processi di Mosca erano il prezzo (necessario) da pagare per tenere unito il movimento operaio europeo nel momento del pericolo, quando la Spagna repub...