1999, Numero 4
LA CENTRALITÀ DEL VATICANO
di Francesca Marino
Irumeni considerano il loro paese come un ponte tra Oriente e Occidente. E la via di Bucarest sembra davvero, in questo momento, un primo passo verso quella riunificazione di tutti i cristiani che il Pontefice da tempo persegue. La visita di Giovanni Paolo II in Romania si è rivelata, nonostante tutto, un trionfo della diplomazia vaticana. Giovanni Paolo II e il Patriarca della Chiesa Ortodossa di Romania hanno infatti firmato un documento congiunto in cui si chiede la cessazione del conflitto nel Kosovo e il ritorno al tavolo delle trattative da parte "di quelli che sono, in un modo o nell'altro, responsabili dell'attuale tragedia" in atto nei Balcani. Nel documento si condannano esplicitamente e in egual misura le "bombe assassine" e l'espulsione dei kosovari dalla loro terra. La questione pụ apparire scontata, se non si tiene conto che la Romania confina con la Serbia, e che la Serbia è un paese di religione ortodossa. La condanna, più o meno esplicita, alle gesta del serboortodosso Milosevic da parte del Patriarca rumeno appare coś profondamente simbolica. Nei giorni che hanno preceduto la visita del Pontefice in Romania molti si sono domandati se fosse davvero il caso di...
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