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1999,
Numero 4

DI MILOSEVIC

di Critica Sociale

Le vicende del conflitto tra Nato e Jugoslavia hanno se non altro dimostrato la complessitŕ del sistema di potere in Serbia. Un sistema che naturalmente ha ben poco a che fare con la politica in senso stretto, se si vuol prender per buona la ricorrente affermazione di Ivan Stambolic, il padrepadrone della Lega dei comunisti serbi negli anni '80 defenestrato dal suo pupillo Slobodan Milosevic, secondo il quale tutti i partiti oggi esistenti a Belgrado altro non sarebbero se non schegge diversamente caratterizzate di un'unica corrente, largamente maggioritaria, dell'opinione pubblica, vale a dire la corrente nazionalista. Un sistema di potere complesso, quindi, che ha dato prova di una sorprendente tenuta, in realtŕ non facilmente prevedibile, considerato che tale sistema č relativamente recente in quanto a formazione. Nasce infatti nel suo assetto attuale dopo gli accordi di Dayton, dopo la fine della guerra in Bosnia, quando la Serbia poté allentare il suo impegno esterno, ininterrotto dal 1991, dalla proclamazione di indipendenza di Slovenia e Croazia, e variamente esercitato, prima attraverso l'impiego dell'armata sedicente federale e poi mediante l'appoggio logistico alle milizi...