1999, Numero 7
QUANDO I SOCIALISTI PERDONO
di Roberto Palleschi
Nell'Europa dei tredici governi socialisti su quindici, i socialisti sono stati battuti dai popolari e dai conservatori (ad eccezione della Francia) e il fatto un significato lo ha di certo. L'Europa si era fermata a Maastricht, cioè alle monete, e nulla era stato detto di chiaro sul ruolo che vi avrebbero dovuto avere i ceti del lavoro subalterno (operai e impiegati) e i ceti medi produttivi, né sul destino della folla crescente dei disoccupati. Poi è venuta la guerra balcanica che ha visto i governi socialisti in prima fila insieme ai liberal americani. Ce n'era più che abbastanza per scavare un fossato tra i governi socialisti e il popolo europeo della sinistra. L'esclusione della Russia postcomunista dalla trattazione della vicenda Kosovo, due mesi di guerra aerea contro il popolo serbo, la fine dell'attacco alla vigilia dell'invasione di terra, grazie alla mediazione russa, e poi, in questi giorni, il tentativo di escludere di nuovo la Russia dal processo di pacificazione, hanno mostrato un arrogante spirito di potenza dell'Occidente che poco si concilia con la pappa della guerra umanitaria già indigesta per conto suo. Le malefatte di Milosevic (come la pulizia etnica e non so...
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