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1999,
Numero 8

BOMBA IRANIANA

di Salvo Secondini

La guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, li ha definiti "incidenti inaccettabili". Si riferiva alle violenze della polizia che, nei primi giorni di luglio, hanno dato la stura a una protesta, iniziata all'Università di Teheran dopo la chiusura del giornale Salam. Un giornale progressista e considerato vicino al leader moderato Khatami, attuale presidente della Repubblica islamica dell'Iran. Khamenei correva al riparo e ne aveva ben donde. Mentre scriviamo una nuova rivoluzione studentesca è in corso nella Repubblica islamica dell'Iran, a vent'anni da quella che vent'anni fa, coinvolgendo poi tutto il popolo iraniano, cacciò la monarchia dittatoriale dello Scià Reza Palevi. E anche allora la protesta cominciò nelle università. Non possiamo sapere cosa accadrà nelle prossime ore o nei prossimi giorni e tutti gli osservatori sono rimasti scossi da questa improvvisa prova di forza, inaspettata e di cui non si sospettava l'energia: l'energia con la quale gli studenti iraniani l'hanno portata avanti. Quel che possiamo registrare è soltanto che questa rabbia imprevista ha sconvolto la stessa gerarchia ecclesiale iraniana: sia i moderati, come il presidente Khatami, che gli i...