1999, Numero 8
IL CROLLO DELL'ORO, PERICOLO INFLAZIONE
di Adriano Savio
Se va avanti così dovremo modificare il vocabolario e molte delle nostre espressioni e dei nostri proverbi, e dire anziché, il "silenzio è d'oro" che il "silenzio è dollaro" o che è "di palladio" o che so io. Cade infatti il valore del metallo giallo ormai da tempo e solo negli ultimi sei mesi è sceso da 290 dollari all'oncia a 260, dopo aver toccato giovedì 24 giugno a Londra il minimo ventennale di 258,15 e ritornando in termini reali ad un livello precedente alla crisi petrolifera di metà anni Settanta. E il 9 luglio il Fondo Monetario Internazionale, al termine della riunione dei direttori esecutivi, ha deciso le modalità di vendita di ben 10 milioni d'once d'oro delle proprie riserve per finanziare il debito di 41 paesi poveri del terzo mondo; decisione già avallata dal G7 che, se verrà confermata dal Congresso degli Stati Uniti, ultima barriera da superare in quanto gli USA detengono il 17% dei voti del Consiglio del Fondo; potrà scatenare ancora vendite e ribassi. Decisione discutibile, peraltro, che potrebbe rischiare di mettere sul mercato troppo oro e farne cadere il prezzo vieppiù, così da racimolare meno del previsto, e nel contempo creare molte difficoltà all'eco...
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