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1999,
Numero 8

UMANITARI A SENSO UNICO

di Leo Solari

Misurata con il metro delle finalità enunciate a ragione dell'intervento contro la Serbia, l'operazione della Nato era già da considerarsi fallita dopo le prime settimane di svolgimento. In effetti sotto il profilo umanitario essa non poteva avere che risultati negativi. Era inevitabile che il ricorso alle armi avrebbe aggravato la catastrofe. Questa eventualità, come è stato ammesso dallo stesso generale Wesley Clark, era prevista. Presumibilmente si è giudicato che essa non potesse rappresentare una preclusione alla decisione di avviare i bombardamenti contro la Serbia. Riesce difficile, invero, credere che le ragioni umanitarie siano state veramente determinanti nell'intervento della Nato ove si ponga mente al fatto che ad eventi assai più gravi sotto il profilo umano della tragedia del Kosovo, come il massacro di quasi l'intera popolazione tutsi nel Rwanda, la comunità euroatlantica ha assistito passivamente (uno dei Paesi di essa ha addirittura avuto una corresponsabilità nel mostruoso genocidio della popolazione tutsi). Anche volendo considerare le ragioni di una maggiore sensibilità che la Nato avverte per i crimini contro l'umanità che avvengono nel teatro europeo non si pu...