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1999,
Numero 8

COLOMBIA, ALLE CORDE IL MOVIMENTO DI GUERRIGLIA

di Maurizio Sacchi

L'ultima offensiva della guerriglia in Colombia, che è ancora in atto mentre scriviamo queste righe, è una delle più massicce e importanti nella lunga storia della violenza politica del Paese sudamericano. Stando ai comunicati ufficiali, almeno 300 persone fra civili, militari e insorti sarebbero morte nella sola giornata dell'11 luglio. L'offensiva, scatenata su fronti sparsi su tutto il territorio nazionale, ha avuto il suo aspetto più spettacolare nell'attacco scagliato a pochi chilometri da Bogotà, la capitale. Ma sbaglierebbe chi pensasse che vi sia qualche possibilità di vittoria da parte del fronte guerrigliero. Paradossalmente, la causa scatenante dell'esplosione di violenza è l'approssimarsi dei colloqui di pace, la cui prossima tappa è prevista per il 20 di luglio. Non si tratta, insomma, di un tentativo di presa del potere, ma di un modo di alzare il prezzo in vista dei negoziati. Almeno, questo è il punto di vista dei militari e dei loro simpatizzanti, che non hanno accettato in fondo il fatto di sedere allo stesso tavolo con gli insorti. La versione opposta spiega l'offensiva come una risposta alla centinaia di omicidi politici, a danno della sinistra, che sono seguiti...