1999, Numero 8
LA BIRMANIA ALLA VIGILIA DI UN'ALTRA CRISI
di Tratto da Asiaweek
Dalla capitale birmana Rangun, o Yangon secondo la nuova dizione imposta dalla dittatura militarbuddhista dei generali, giunge una corrispondenza 'controcorrente' di Roger Mitton: "Come appaiono le cose all'interno della National League for Democracy", ossia il partito della pasionaria e premio Nobel Aung San Su Kyi che vinse le elezioni del 1988 con l'81% dei voti ma che venne defraudata della vittoria da golpe della giunta militare. Abitualmente, e giustamente, i pochi articoli che arrivano dalla Birmania parlano delle violazioni dei diritti umani compiute dai generali al potere, degli arresti domiciliari della Suu Kyi e dei soprusi che questa deve subire. Ma questa volta Mitton mette il dito in una piaga finora sconosciuta: "Il partito della democrazia non è più unito come una volta". Il fatto è che la Suu Kyi, segretaria generale della Lnd, rischia di trovarsi isolata sia affettivamente dopo la morte del marito britannico Michael Aris e il ritorno in Europa dei figli Kim e Alex, sia politicamente dopo che l'incaricato statunitense per l'economia Kent Wiedemann e l'ambasciatore britannico Robert Gordon, suoi alleati diplomatici, hanno terminato il loro mandato a Rangun. Gli ...
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