1999, Numero 11
AI COMUNISTI ITALIANI IL 25 PER CENTO DEI FONDI
di Valerio Riva
Questo non è un libro «revisionistico», per la semplice ragione che qui da «revisionare» c'è ben poco: una storia così, finora, non l'ha raccontata nessuno. L'«assordante silenzio» che ha accompagnato in Italia le rilevazioni sulla «dimension criminelle» di quasi un secolo di comunismo, cioè sugli 85 milioni di morti ammazzati, non è nulla rispetto al silenzio, come dire?, rimbombante che è stato steso fin qui su tutto quello che riguardava la «dimension financière», cioè l'«oro di Mosca». Eppure l'oro di Mosca è certamente il capitolo più oscuro ma anche più affascinante della lunghissima storia dei difficili rapporti tra denaro e politica, tra denaro e etica pubblica. Il coordinatore dell'ormai celeberrimo Libro nero del comunismo, Stéphane Courtois, ha giustamente scritto che in fatto di violenza collettiva il nostro secolo pare aver superato tutti quelli precedenti; e che «il comunismo si inserisce in questa parcella di tempo storico traboccante di tragedie» (il «secolo breve», lo chiama Hobsbawm, che comincia nel 1914 e finisce a Mosca nel 1991) ponendosi al centro del quadro e costituendone anzi «uno dei momenti più intensi e significativi». Se questo è vero, come è vero, si ...
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