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1999,
Numero 12

I "RIVOLUZIONARI" SI ARROCCANO

di Stefano Carluccio

La crisi del governo D'Alema e la sua affannata resurrezione sono il segno ultimo della crisi del regime nato da Mani pulite e dal maggioritario e finanziatosi con il sacco all'Italia delle privatizzazioni. Il D'Alemabis rinvia la resa dei conti con l'ultimo ciclo politico iniziato con il crollo del comunismo, ma solo per poco: sarà una vera e propria convulsione di sistema a determinare il collasso. L'astensionismo e le partite Iva sono materia incandescente. Ormai ogni mediazione, che ha consentito ai clan "rivoluzionari"di giungere al potere e di occupare le istituzioni, si è esaurita. Disoccupati e sottosegretari appartengono a classi contrapposte. Si giunge coś all'essenziale, alla natura ultima del processo che ha portato gli ex comunisti al potere: il dispotismo. D'Alema sfoggia un autoreferente culto della propria personalità su cui fonda la presunzione del proprio diritto ad inchiodarsi dentro Palazzo Chigi. In tre giorni ha eluso i temi politici della giustizia, dell'economia e della riforma elettorale, facendosi tenere in spalla dalla cooperativa di facchinaggio organizzata da Mastella. Perché è lui il "grande timoniere". Il suo intervento al congresso dello Sdi a ...