1998, Numero 2
35 ORE, RABBIA PER UN GIORNO
di Giuliano Cazzola
Contrordine, compagni! La guerra delle 35 ore č rinviata. Dopo aver minacciato ogni possibile ritorsione, la Confindustria, a Parma, ha deciso che era meglio rinunciare, fidandosi ancora una volta della parola il Governo, il quale ha lasciato intendere che non muoverŕ un dito, in Parlamento, per arrivare all'approvazione di quel fatidico disegno di legge voluto ed imposto da Bertinotti. Certo, la vicenda della riduzione d'orario a 35 ore settimanali si č svolta in modo curioso. A parte Rifondazione Comunista, che ne ha fatto una bandiera (con un occhio piů attento agli aspetti di immagine che ai problemi di sostanza), dall'interno della maggioranza (con la modesta eccezione della pattuglia della minoranza di sinistra pidiessina e sindacale) non si č levata una sola voce a spiegare la bontŕ della scelta. Tutti hanno fatto capire anzi che consideravano sbagliata l'operazione (Ciampi) l'ha persino definita una "sciocchezza"). Incalzato dai neocomunisti, il Governo ha tentato di pervenire ad una intesa con le parti sociali. Ma i vincoli contenuti nell'intesa dello scorso ottobre, stipulata tra Prodi e Bertinotti a superamento della crisi di governo, non hanno permesso di realizzare...
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