1998, Numero 2
POVERI MA "BELLI"
di Stefano Carluccio
Sembrava scomparso per sempre, debellato come il virus della peste o della TBC. E invece l'incubo della povertà torna a fare capolino: non nel terzo mondo o nelle aree depresse del Mezzogiorno, ma a Milano, nel cuore economico del Paese, nella città che ha saputo realizzare un sistema di sicurezza sociale tra i più efficienti, al centro di una delle aree più ricche d'Europa. Qui la disoccupazione ha i tassi più bassi d'Italia, solo il 5 per cento per gli uomini e l'8 per cento per le donne, contro, rispettivamente, il 12 e il 21 per cento della media nazionale. E anche le retribuzioni medie sono tra le più elevate, sia rispetto a quelle nazionali sia a quelle delle altre provincie lombarde. Eppure sono sempre più numerosi gli "insospettabili" che fanno ricorso al circuito dell'assistenza comunale o del volontariato per farsi dare i soldi della bolletta, che vanno occasionalmente alla mensa con la tessera, che chiedono addirittura capi d'abbigliamento a prestito per sé o per qualche familiare. Sono questi i nuovi poveri che non riescono a tenere il passo con il costo della vita o che i cambiamenti del mercato hanno di colpo collocato ai margini. Ieri erano lavoratori del terziario...
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