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1998,
Numero 2

UNA PESANTE PERDITA DI DIRITTI

di Arturo Gismondi

Arturo Gismondi, saggista e acuto commentatore politico per le maggiori testate italiane, già dodici anni orsono analizzò nel volume "Alle soglie del potere" (SugarCo 1986) l'esperienza del governo di unità nazionale, il primo esempio concreto di "compromesso storico realizzato", come definì quella stagione nella quale per la prima volta il PCI si affacciava, grazie al sostegno di una consistente parte del mondo cattolico, al potere. La "soglia del potere" è stata varcata: non c'è più il PCI, e non c'è più, da qualche settimana, nemmeno il Pds che, oggi come allora, con l'appoggio degli stessi settori cattolici della ex DC (e con la "spintarella" di Mani Pulite) si è insediato nella stanza dei bottoni. Ma a differenza della fine degli anni 70' con l'ectoplasma della Cosa Due e, soprattutto, con la rete di rapporti di potere che cementificano un'alleanza lacerata da contraddizioni, l'exPC si appresta a usare il potere per costruire un regime per il prossimo ventennio. L'aria di stagnazione che si respirava allora non ti sembra essere la stessa? "La contraddizione maggiore del centrosinistra dice Gismondi è quella che emerge per l'assenza di una sinistra d'opposizione, è tr...