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1998,
Numero 2

LE RAGIONI DEL NOSTRO NO

di Roberto Biscardini

Un parlamento eletto per fare le riforme costituzionali dovrebbe andare a casa il giorno in cui dimostra di non essere in grado di farle. Un parlamento che si è posto l'obiettivo di disegnare una nuova Repubblica federale dovrebbe andare a casa il giorno in cui dimostra di non essere in grado di definire il modello federalista dello Stato e si appresta con modifiche, apparentemente insignificanti, a normalizzare il Paese con l'uso spregiudicato dell'ambiguità. Così dovrebbero parlare i socialisti e così in democrazia dovrebbe accadere. Non si può infatti accettare che la Bicamerale, di fallimento in fallimento, lasci sul campo solo l'accordo di "casa Letta" sulla riforma del sistema elettorale, un'intesa sottobanco, per dare un altro giro di vite alla democrazia rappresentativa. Se la Prima Repubblica prese corpo in un compromesso, tanto discutibile quanto autorevole, tra De Gasperi e Togliatti, la Seconda Repubblica si cementerebbe in modo indecente su un compromesso elettorale tra Fini e D'Alema. Un compromesso ormai chiaro, fatto infatti per non cambiare sostanzialmente nulla e per conservare tutto. Per non realizzare il federalismo, né la riforma dello Stato, né una nuova for...