1998, Numero 2
UNA, VOCE DAL SILENZIO
di Antonella Anedda ? Intervista di Attilio Scarpellini
Un'impresa indubbiamente ardua quella di Giuseppe Bevilacqua, il germanista italiano che ha curato l'opera in versi di Paul Celan uscita di recente ne i Meridiani Mondadori. Un'impresa che solo la passione ha potuto sostenere. Perché Celan, al secolo Paul Antschel, poeta ebreo nato in Romania, ma di lingua tedesca, rappresenta assieme a Osip Mandelstam una delle punte "assolute" della lirica del secondo Novecento, una vera monade linguistica, inseparabile e incomprensibile al di fuori della propria ossessiva ispirazione. Noto per un'oscuritŕ quasi leggendaria, da cui si stacca la cometa di "Todesfuge", la sua unica poesia che puň esser considerata famosa in cui risuona l'andatura vertiginosa di una giornata in uno dei tanti campi di concentramento sparsi nell'Europa occupata e la memoria di una perdita insanabile Celan che, come Primo Levi, sfuggě di misura alla Shoah (nella quale perirono invece i suoi genitori) č anche una voce che, uscita quasi a fatica dal silenzio, č tornata a sigillarsi nel silenzio. Il 16 aprile del 1970 il suo suicidio mise termine a un'esistenza frugalmente condotta tra due grandi estremi, tra due grandi ossessioni: la scrittura poetica e il trauma del...
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