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1998,
Numero 3

"OGGI A PARIGI DOMANI A PRAGA"

di Critica Sociale

Documenti collettivi o "anonimi" firmati dalle diverse scuole che compongono l'arcipelago universitario francese: ecco la base teorica della rivoluzione del maggio, una giustificazione ex post dei quindici giorni che riportarono in auge la "grande paura" del 1789, l'idea che un nuovo ciclo rivoluzionario si fosse aperto con gli scontri tra polizia e studenti nel quartiere latino. Rivolta o rivoluzione? La maggioranza silenziosa lě per lě si divise. Pare che il filosofo Alexandre Kojčve, parlando al telefono con un preoccupatissimo Raymond Aron uno degli intellettuali che reagirono piů negativamente rispetto al "delirio" del maggio '68, ma anche uno dei piů lucidi nel denunciare il carattere "immaginario", contaminato, dei diversi marxismi che da quel crogiuolo scaturirono gli chiedesse. "E' stato preso d'assalto il Palazzo d'inverno?" "No" rispose l'autore delle Tappe del pensiero sociologico. "E allora concluse Kojčve non č una rivoluzione" Di quel carattere rivoluzionario il maggio si ammantň, tranne a ricusarne il tradizionalismo cioč proprio l'aspetto di sostituzione nella cittadella di comando che a Kojčve e Aron sembrava indispensabile per parlare di rivoluz...