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1998,
Numero 3

DO YOU REMEMBER BOSNIA?

di Attilio Scarpellini

Nel secondo capitolo di Bajram, il libro in cui Federico Bugno ha raccolto tutte le corrispondenze inviate all'Espresso nei cinque anni di guerra in ex Jugoslavia, Vukovar è ancora una "bella cittadina di frontiera della Slavonia". Giunti al penultimo capitolo, la torre cisterna che sormonta la città è una delle poche costruzioni ancora in piedi, ed è "come una sentinella messa a guardia di un cimitero". Tra una Vukovar e l'altra è passata la piena di fango della guerra. Niente come la lettura di questi articoli scritti giorno per giorno e poi ricuciti in un rosario unico, sembra meglio confermare la verità di quel che sosteneva Cechov: quando al primo atto di un dramma si vede un fucile appeso a un chiodo, si può star certi che, al quinto atto, il fucile sparerà. E niente più di questo libro, stile sobrio e andatura lenta, per nulla incalzata dall'urgenza o dalla fame di sensazioni, fa meglio capire dove quel fucile ha sparato: nel cuore bianco di un' Europa inesistente. Eccolo, dunque, il cemento invisibile delle magnifiche sorti e progressive della moneta unica è l'ossario jugoslavo, silenzioso quanto può esserlo il cimitero di una guerra lontana nel tempo e nello spazio e ...