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1998,
Numero 3

PIÙ LAVORO MENO FERROVIERI

di Giovanni Luca Ciasca

Negli ultimi anni le ferrovie italiane hanno subito un drastico processo di ristrutturazione che ne ha in buona pane sconvolto la fisionomia. I processi di globalizzazione determinati dal movimento di unificazione europea hanno imposto, anche nelle ferrovie, un allineamento della produttività verso più alti indici con conseguenti minori trasferimenti economici da parte degli stati nazionali. Nel nostro paese, dopo l'arresto dell'ex Amministratore Delegato Lorenzo Necci, il processo di risanamento è stato accompagnato da una campagna denigratoria che la stampa nazionale ha intrapreso con una veemenza tale da imporre il tentativo di fare un po' di chiarezza. Possiamo partire da un confronto tra la rete stradale (52.000 km circa) e la rete ferroviaria (16.000 km circa), il che ci pone al primo posto in Europa per l'indice km di strade/milione di abitanti (902,37 contro i 659,4 della Germania ed i 636,66 della Francia) ed all'ultimo posto per l'indice km di ferrovia/milione di abitanti (279,28 contro i 560,5 della Francia ed i 512,88 della Germania). Non solo ma dei 16.000 km di ferrovia italiani solo 6.000 sono a doppio binario, con una incidenza percentuale del 37,62% (contro il 70,1...